Il panorama è a dir poco stupendo.
L’area si trova ad una quota altimetrica maggiore rispetto alla parte da cui proveniamo, una piccola salita e ci troviamo tra due collinette l’una di fronte all’altra, attraversate nel mezzo da una “strada” che porta poi di nuovo verso il basso.
Tutta la parte di territorio alla nostra destra (rispetto al punto di arrivo) è più alta, mentre alla sinistra rimane pianeggiante a perdita d’occhio.
La postazione di Santo si trova sulla collinetta di destra, di fronte l’altra montagnola più alta che guarda su tutta l’area depressa.
Si scaricano le jeep ed i gruppi di lavoro sono 3: chi allestisce il campo base, chi prepara il cippo commemorativo e chi ripristina le buche.
Io assieme ad altri 3 ci dedichiamo allo scavo della postazione del nostro reduce. Circa 70/80 cm di sabbia per una lunghezza di ml 2,5 ml ricoprono la trincea di Santo, la liberiamo completamente tutta ricostruendo con le pietre anche la parte frontale.
La giornata termina quindi con la messa in luce delle postazioni rilevate e con la realizzazione del cippo a ricordo di Santo e della Folgore.
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